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Anni 2010 / Années 2010

Dernière mise à jour : 20 nov. 2019

1) Brunori Sas, L'uomo nero :


Uscito nel 2017, "L'uomo nero" è un singolo di Brunori Sas, uno dei cantautori italiani emergenti. Tratta il tema ancora (purtroppo) attuale del razzismo, analizzandolo da un punto di vista sociale. Ciò che ci vuol comunicare il cantante è l'illusione che il razzismo non esista più, che sia "acqua passata" ed un lontano ricordo del passato ("E tu, tu che pensavi Che fosse tutta acqua passata Che questa tragica misera storia Non si sarebbe più ripetuta Tu che credevi nel progresso E nei sorrisi di Mandela Tu che pensavi che dopo l'inverno sarebbe arrivata una primavera E invece no E invece no"), ma in realtà appartiene al presente e lo sperimentiamo sulla nostra pelle tutti i giorni. I pregiudizi, le false convizioni di superiorità ("Hai notato che parla ancora Di razza pura, di razza ariana"), le discriminazioni e le umiliazioni ("Hai notato che gli argomenti Sono sempre più o meno quelli Rubano, sporcano, puzzano e allora Olio di ricino e manganelli") sono vive così come la xenofobia ("Quando ho temuto per la mia vita Seduto su un autobus di Milano Solo perché un ragazzino arabo Si è messo a pregare dicendo il corano") ed il rifiuto di accogliere l'altro ("a casa nostra, a casa loro"). E' una realtà amara quella che ci presenta il cantautore, il quale riassume la sua visione attraverso la metafora della primavera, che , tuttavia, non arriva dopo l'inverno delle amari pregiudizi.

Questa canzone ha vinto il Premio Amnesty International Italia nell'anno 2018, come "inno contro la guerra".


Parole :

Hai notato l'uomo nero Spesso ha un debole per i cani Pubblica foto coi suoi bambini Vestito in abiti militari Hai notato che spesso dice Che noi siamo troppo buoni E che a esser tolleranti poi Si passa per coglioni

Hai notato che gli argomenti Sono sempre più o meno quelli Rubano, sporcano, puzzano e allora Olio di ricino e manganelli Hai notato che parla ancora Di razza pura, di razza ariana Ma poi spesso è un po' meno ortodosso Quando si tratta di una puttana

E tu, tu che pensavi Che fosse tutta acqua passata Che questa tragica misera storia Non si sarebbe più ripetuta Tu che credevi nel progresso E nei sorrisi di Mandela Tu che pensavi che dopo l'inverno sarebbe arrivata una primavera E invece no E invece no

Hai notato che l'uomo nero spesso ha un debole per la casa A casa nostra, a casa loro Tutta una vita casa e lavoro Ed è un maniaco della famiglia Soprattutto quella cristiana Per cui ama il prossimo tuo Solo se carne di razza italiana

Ed hai notato che l'uomo nero Semina anche nel mio cervello Quando piuttosto che aprire la porta La chiudo a chiave col chiavistello Quando ho temuto per la mia vita Seduto su un autobus di Milano Solo perché un ragazzino arabo Si è messo a pregare dicendo il corano

E tu, tu che pensavi Che fosse tutta acqua passata Che questa tragica lurida storia Non si sarebbe più ripetuta Tu che credevi nel progresso E nei sorrisi di Mandela Tu che pensavi che dopo l'inverno sarebbe arrivata la primavera E invece no E invece no

E io, io che pensavo Che fosse tutto una passeggiata Che bastasse cantare canzoni Per dare al mondo una sistemata Io che sorseggio l'ennesimo amaro Seduto a un tavolo sui Navigli Pensando in fondo va tutto bene Mi basta solo non fare figli E invece no E invece no

E io, io che pensavo Che fosse tutto una passeggiata E che bastasse cantare canzoni Per dare al mondo una sistemata Io che sorseggio l'ennesimo amaro seduto a un tavolo sui Navigli Pensando in fondo va tutto bene Mi basta solo non fare figli E invece no E invece no


2) Fiorella Mannoia, Il Peso del Corragio, 2019 :


"Il peso del coraggio" è una canzone italiana interpretata da Fiorella Mannoia, una delle più celebri artiste italiane. Questa canzone può essere considerata un manifesto dal contenuto sociale e politico, una forma di denuncia che ci porta ad interrogarci sulla società a noi contemporanea. Valori come rispetto, solidarietà, educazione sono scomparsi a vantaggio dell'individualismo, dell'egoismo e dell'apparenza. La canzone ci ricorda che "Ognuno ha i suoi diritti/Ognuno ha la sua schiena/Per sopportare il peso di ogni scelta/Il peso di ogni passo/Il peso del coraggio". Pertanto, attraverso la metafora del coraggio, comprendiamo che agire nella società che ci circonda richiede "coraggio", rispetto e umiltà. Inoltre, la canzone diventa più feroce et rinvia ad una protesta socio-politica, lanciando un messaggio di amore universale (E allora stiamo ancora zitti perché così ci preferiscono/Tutti zitti come cani che obbediscono/Ci vorrebbe più rispetto/Ci vorrebbe più attenzione/Se si parla della vita/Se parliamo di persone). In conclusione, questa canzone ci invita ad agire e a prendere consapevolezza dei nostri poteri in quanto cittadini e, senza dimenticarlo mai, esseri umani (Siamo il silenzio che resta dopo le parole/Siamo la voce che può arrivare dove vuole/Siamo il confine della nostra libertà/Siamo noi l'umanità/Siamo il diritto di cambiare tutto e di ricominciare/Ricominciare).


Parole :

Sono questi i vuoti d'aria Questi vuoti di felicità Queste assurde convinzioni Tutte queste distrazioni A farci perdere

Sono come buchi neri Questi buchi nei pensieri Si fa finta di niente Lo facciamo da sempre Ci si dimentica

Che ognuno ha la sua parte in questa grande scena Ognuno ha i suoi diritti Ognuno ha la sua schiena Per sopportare il peso di ogni scelta Il peso di ogni passo Il peso del coraggio

E ho capito che non sempre il tempo cura le ferite Che sono sempre meno le persone amiche Che non esiste resa senza pentimento Che quello che mi aspetto è solo quello che pretendo E ho imparato ad accettare che gli affetti tradiscono Che gli amori anche i più grandi poi finiscono Che non c'è niente di sbagliato in un perdono Che se non sbaglio non capisco io chi sono

Sono queste devozioni Queste manie di superiorità C'è chi fa ancora la guerra Chi non conosce vergogna Chi si dimentica

Che ognuno ha la sua parte in questa grande scena Che ognuno ha i suoi diritti e ognuno ha la sua schiena Per sopportare il peso di ogni scelta Il peso di ogni passo Il peso del coraggio

E ho capito che non serve il tempo alle ferite Che sono sempre meno le persone unite Che non esiste azione senza conseguenza Chi ha torto e chi ha ragione quando un bambino muore

E allora stiamo ancora zitti perché così ci preferiscono Tutti zitti come cani che obbediscono Ci vorrebbe più rispetto Ci vorrebbe più attenzione Se si parla della vita Se parliamo di persone

Siamo il silenzio che resta dopo le parole Siamo la voce che può arrivare dove vuole Siamo il confine della nostra libertà Siamo noi l'umanità Siamo il diritto di cambiare tutto e di ricominciare Ricominciare

Ognuno gioca la sua parte in questa grande scena Ognuno ha i suoi diritti Ognuno ha la sua schiena Per sopportare il peso di ogni scelta Il peso di ogni passo Il peso del coraggio Il peso del coraggio



3) Tryo, Charlie :


Date de sortie : 2015. «Je suis Charlie, toujours en vie». C'est avec ces mots que Tryo chante son attachement aux membres de Charlie Hebdo et à toutes les victimes qui ont péri lors des attaques terroristes de ces derniers temps. La chanson a été présentée dimanche soir au public lors de la soirée de soutien aux victimes organisée à la Maison de la radio. Le groupe a tenu à signaler son attachement à Tignous, l'un des dessinateurs tués dans l'attentat ce mercredi. Postée le 10 janvier sur YouTube, la chanson est accompagnée d'un montage qui réunit plusieurs extraits vidéos où apparaissent des dessinateurs. S'y succèdent Charb, Cabu, Wolinksi et Tignous. Ils dessinent, évidemment. Ces images sont tirées du film de Gilles Porte réalisé à l'occasion des 18 ans de Clowns sans frontières. Le clip YouTube empreint de poésie, a déjà été vu plus de 700 000 fois.


Paroles :

Hmmmm...

Le monde a changé, Charlie C'est ce qui t'as tué, Charlie C'est pas Mahomet, c'est juste des enragés, Charlie La France a pleuré, Charlie Mais ta Liberté chérie, Elle est immortelle, tu la vois du ciel, Le monde est cruel, mais la vie est belle.

On a tué ta fille, Charlie Mais pas tes idées, Charlie On va les chanter, mon frère Et ces cons vivront, l'enfer D'un monde libéré, Charlie Où on peut s'marrer, aussi Au milieu du vacarme, du djihad et des armes Il reste la culture, l'humour et la nature

Hé-é-é-é, je suis Charlie Hé-é-é-é toujours en vie Hé-é-é-é je te l'écris Et, je vais, le dessiner.

Et me revoilà, Charlie Aujourd'hui et demain, c'est dit A grand coups de dessins en hommage aux amis, Une grosse paire de seins sur un barbu aigri, Je suis plus fort que toi, petit La honte d'Allah c'est dit Quand il te regarde, il pleure pour toi, Il se frotte la barbe et il ne comprend pas, Comment au nom de Dieu, a t'on utilisé une arme Contre un simple crayon, Tu n'vas pas nous faire taire, T'as raté ton coup, Et la France toute entière restera debout!

Hé-é-é-é, je suis Charlie Hé-é-é-é toujours en vie Hé-é-é-é je te l'écris Et, je vais, le dessiner

On va rire et écrire, Charlie On saura se souv'nir Charlie De toutes ces barres de rire au temps d'Hara-Kiri On veillera à l'avenir, aux familles, aux amis. Je te le promets, mon frère Ça sera dans la paix, mon frère On tuera la misère, la tristesse et la guerre Et on laiss'ra derrière ces connards en colère

Hé-é-é-é, je suis Charlie Hé-é-é-é toujours en vie Hé-é-é-é je te l'écris Et, je vais, le dessiner

Hé-é-é-é, je suis Charlie Hé-é-é-é toujours en vie Hé-é-é-é je te l'écris Et, je vais, le dessiner


4) Saez, Lettre Apolitique :


Sortie en 2017. Damien Saez ne ménage pas ses mots lorsqu’il s’attaque à la politique actuelle, et comme souvent, il s'adresse au gouvernement. Il utilise des mots forts et criants pour montrer sa colère et parle de dictature des médias; Il nous dit que l'argent fait ce monde aujourd'hui et qu'on oublie la classe moyenne. La surconsommation contre l'oubli des choses primaires dont maque le peuple. Il parle d'une désidentification de la langue française car "l'anglais" domine, et ça le touche dans sa honte de son pays qui perd sa belle langue. Il parle de racisme, de corruption, de la "maladie de notre siècle", triste vérité mise sous tapis sur les grand écrans. Saez parle de choses qu'on essaie de passer sous silence.


Paroles :

Vous ne comprenez rien à rien. Vous êtes la chienlit de ce pays. L’horreur de l’Homme s’est incarnée en vous. Depuis une moitié de siècle que vous nous mentez, vous manigancez, vous assassinez. Vous êtes la honte de mon pays. La honte à la solde des plus puissants, à la solde de nos réels dirigeants, les maîtres des actions et du pognon. Vous avez laissé pour compte tous vos enfants, de nos quartiers populaires ou de nos classes moyennes Vous nous avez roulé dans la suie. Vous avez piétiné votre propre drapeau comme on marche sur des fleurs. Vous êtes devenus les marionnettes d’une Real-TV politique qui ne fait que baver et puis gaver la populasse de ce théâtre pathétique mis en scène par la dictature médiatique. Vous avez laissé le pouvoir du peuple aux mains de ces marionnettistes qui vous font tourner la tête où le vent souffle. Vous entretenez le racisme des classes, vous entretenez le racisme des races. Pour vous les noirs ne sont bons qu’à danser, les arabes bons qu’à terroriser et puis les blancs bons qu’à raquer. Bravo vous avez réussi. Le racisme n’a jamais été aussi grand dans ce triste monde. Vous avez rendu gratuite notre culture pour vendre des téléphones. Vous avez laissé la culture devenir la pute de fournisseurs d’accès. Vous avez fait de l’art un produit dérivé pour vendre des couches-culottes. Vous avez laissé faire le viol de notre culture, des arts ou bien des tomates. Tout ça n’est bon qu’à enrichir l’intermédiaire puis votre grand-grand-maître l’actionnaire. Vous envoyez des matraques pour lutter contre des manifs d’ouvriers Vous écrivez en anglais sur la Tour Eiffel et vous parlez d’identité. Vous ne savez plus ni écrire ni parler la langue de votre pays. Vous bafouez l’origine de la France, vous amputez son orthographe, vous ne votez aucune loi en phase avec les modernes que vous nous vendez. Vous laissez l’impunité des Start-Up devenues Internet-réalité, la société vire à la dictature des violences et vous ne votez rien que l’immobilisme, toujours plus paralysant de notre société. Vous n’êtes devenus qu’un trésorier qui rackette son petit peuple. Vous n’êtes descendants de personne. Vous êtes juste descendants d’émissions de télé pour atrophiés du cerveau. Vous n’êtes plus qu’un compte Tweeter. Pour vous un présentateur télé vaut plus qu’un éducateur, un Tweet est plus important qu’une lettre d’un ancien combattant. Vous êtes la corruption incarnée qui prêche l’impôt pour payer vos femmes et vos enfants « A ta santé Filllon ! ». Le sentiment patriote pour vous c’est apprendre à trahir son pays. Vous êtes la maladie qui fait raquer le médicament. Vous êtes la moisissure sur l'arbre démocratie. Vous êtes l’infiniment nocif des pathologies chroniques. Vous êtes pourquoi des peuples par milliers sous des tentes et meurent de froid chaque hiver. Vous n’avez que le mot démocratie à la bouche, quand vous n’incarnez que le crachat sur son étendard. Vous êtes médiocratie. Vous êtes pornocratie. Vous êtes les pions de ceux qui parient sur les dettes de vos pays voisins de vos pays frères. Vous êtes tristes esclaves de vos pourritures d’amitiés financières « A ta santé Bolloré ! ».. Vous êtes des comptes en Suisse ou Panama. Vous parlez de combat quand vous ne savez que fuir. Vous parlez de victoire quand vous puez la défaite. Vous parlez d’union quand vous n’êtes qu’ambition individuelle. Vous êtes la fin des idéaux. Vous êtes la cause des montées des fascismes. Vous êtes la cause des peuples suicide, agriculteurs, profs, chômeurs. Vous n’êtes plus rien que les porte-valises des maîtres de la bourses. Vous êtes drapeau des Tartuffières. Vous êtes faiseurs de soufrière, qui bientôt prendront feu. Vous aurez sur les mains le sang de la mort de la démocratie un jour, au profit de l’esclavagisme de l’Homme par le cours des actions. Démocratie a enfanté du pire. Que continue le fascisme anonyme de la grande toile boursière. Que continue la fange satellitaire. Que continuent les flux d'argent. Que continuent les guerres. Que continue l'enfant, sous les bombardements. Que continue la mort, de la classe populaire. Que continue chimique qui vient violer ta terre. Bien triste politiques marionnettes aux pantalons baissés

Le financier encule les compagnies. Les compagnies enculent les pays. Les compagnies financent les médias. les médias font élire le politique. Et le politique encule son peuple ! Vous ne comprenez rien à rien. Vous êtes la chienlit de ce pays. L’horreur de l’Homme s’est incarnée en vous. Depuis une moitié de siècle que vous nous mentez, vous manigancez, vous assassinez. Vous êtes la honte de mon pays. La honte à la solde des plus puissants, à la solde de nos réels dirigeants, les maîtres des actions et du pognon. Vous avez laissé pour compte tous vos enfants, de nos quartiers populaires ou de nos classes moyennes Vous nous avez roulé dans la suie. Vous avez piétiné votre propre drapeau comme on marche sur des fleurs. Vous êtes devenus les marionnettes d’une Real-TV politique qui ne fait que baver et puis gaver la populasse de ce théâtre pathétique mis en scène par la dictature médiatique. Vous avez laissé le pouvoir du peuple aux mains de ces marionnettistes qui vous font tourner la tête où le vent souffle. Vous entretenez le racisme des classes, vous entretenez le racisme des races. Pour vous les noirs ne sont bons qu’à danser, les arabes bons qu’à terroriser et puis les blancs bons qu’à raquer. Bravo vous avez réussi. Le racisme n’a jamais été aussi grand dans ce triste monde. Vous avez rendu gratuite notre culture pour vendre des téléphones. Vous avez laissé la culture devenir la pute de fournisseurs d’accès. Vous avez fait de l’art un produit dérivé pour vendre des couches-culottes. Vous avez laissé faire le viol de notre culture, des arts ou bien des tomates. Tout ça n’est bon qu’à enrichir l’intermédiaire puis votre grand-grand-maître l’actionnaire. Vous envoyez des matraques pour lutter contre des manifs d’ouvriers Vous écrivez en anglais sur la Tour Eiffel et vous parlez d’identité. Vous ne savez plus ni écrire ni parler la langue de votre pays. Vous bafouez l’origine de la France, vous amputez son orthographe, vous ne votez aucune loi en phase avec les modernes que vous nous vendez. Vous laissez l’impunité des Start-Up devenues Internet-réalité, la société vire à la dictature des violences et vous ne votez rien que l’immobilisme, toujours plus paralysant de notre société. Vous n’êtes devenus qu’un trésorier qui rackette son petit peuple. Vous n’êtes descendants de personne. Vous êtes juste descendants d’émissions de télé pour atrophiés du cerveau. Vous n’êtes plus qu’un compte Tweeter. Pour vous un présentateur télé vaut plus qu’un éducateur, un Tweet est plus important qu’une lettre d’un ancien combattant. Vous êtes la corruption incarnée qui prêche l’impôt pour payer vos femmes et vos enfants « A ta santé Filllon ! ». Le sentiment patriote pour vous c’est apprendre à trahir son pays. Vous êtes la maladie qui fait raquer le médicament. Vous êtes la moisissure sur l'arbre démocratie. Vous êtes l’infiniment nocif des pathologies chroniques. Vous êtes pourquoi des peuples par milliers sous des tentes et meurent de froid chaque hiver. Vous n’avez que le mot démocratie à la bouche, quand vous n’incarnez que le crachat sur son étendard. Vous êtes médiocratie. Vous êtes pornocratie. Vous êtes les pions de ceux qui parient sur les dettes de vos pays voisins de vos pays frères. Vous êtes tristes esclaves de vos pourritures d’amitiés financières « A ta santé Bolloré ! ».. Vous êtes des comptes en Suisse ou Panama. Vous parlez de combat quand vous ne savez que fuir. Vous parlez de victoire quand vous puez la défaite. Vous parlez d’union quand vous n’êtes qu’ambition individuelle. Vous êtes la fin des idéaux. Vous êtes la cause des montées des fascismes. Vous êtes la cause des peuples suicide, agriculteurs, profs, chômeurs. Vous n’êtes plus rien que les porte-valises des maîtres de la bourses. Vous êtes drapeau des Tartuffières. Vous êtes faiseurs de soufrière, qui bientôt prendront feu. Vous aurez sur les mains le sang de la mort de la démocratie un jour, au profit de l’esclavagisme de l’Homme par le cours des actions. Démocratie a enfanté du pire. Que continue le fascisme anonyme de la grande toile boursière. Que continue la fange satellitaire. Que continuent les flux d'argent. Que continuent les guerres. Que continue l'enfant, sous les bombardements. Que continue la mort, de la classe populaire. Que continue chimique qui vient violer ta terre. Bien triste politiques marionnettes aux pantalons baissés

Le financier encule les compagnies. Les compagnies enculent les pays. Les compagnies financent les médias. les médias font élire le politique. Et le politique encule son peuple !

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